“La lettera di mio padre agli studenti quando è andato in pensione non sarà mai dimenticata. Neppure io la dimenticherò. Una lettera bellissima”. Sono le uniche parole dette all’Adnkronos da Mario Emanuele Carmina, il figlio trentenne del professor Pietro Carmina, morto nell’esplosione di Ravanusa dello scorso 11 dicembre. Il giovane, figlio unico, è ancora emozionato per le parole pronunciate pochi istanti prima dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel discorso di fine anno. E non vuole aggiungere altro all’Adnkronos. “Non è il momento…”, dice.
Il Capo dello Stato ha voluto ricordare la lettera scritta dal professor Pietro Carmina, docente di filosofia molto amato dai suoi alunni, nel 2018 prima di andare in pensione. “Vorrei ricordare la commovente lettera del professor Pietro Carmina, vittima del recente, drammatico crollo di Ravanusa”, ha detto Mattarella. “Professore di filosofia e storia, andando in pensione due anni fa, aveva scritto ai suoi studenti: ‘Usate le parole che vi ho insegnato per difendervi e per difendere chi quelle parole non le ha. Non siate spettatori ma protagonisti della storia che vivete oggi. Infilatevi dentro, sporcatevi le mani, mordetela la vita, non adattatevi, impegnatevi, non rinunciate mai a perseguire le vostre mete, anche le più ambiziose, caricatevi sulle spalle chi non ce la fa. Voi non siete il futuro, siete il presente. Vi prego: non siate mai indifferenti, non abbiate paura di rischiare per non sbagliare…'”. “Faccio mie – con rispetto – queste parole di esortazione cosi’ efficaci, che manifestano anche la dedizione dei nostri docenti al loro compito educativo”, ha aggiunto Mattarella.
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